Imparare la medicina d'urgenza.

Io pure sono bravissimo a rianimare... i manichini.
Il corso NIV di cui parlavo l'altra volta ha dato i suoi frutti. Sto facendo molta pratica in sala rossa con i pazienti respiratori, insieme ai colleghi della rianimazione e agli internisti più esperti di ventilazione non invasiva, e in effetti inizio a cavicchiarmela.

Vedere un paziente che migliora perché hai fatto tutta una serie di cose giuste (per quanto probabilmente migliorabili) è una bella sensazione. Frustrante anche quando succede il contrario: fai tutto quello che si può umanamente fare, ma il paziente non migliora per nulla. Diciamo che una cosa controbilancia l'altra, e l'insieme è un po' la vita del medico di Pronto Soccorso.

Oltre a questo ho iniziato a collaborare nel posizionamento di drenaggi toracici. Se ripenso a quando m'impanicavo solo a vedere i preparati anatomici, mi pare di aver raggiunto un risultato abbastanza incredibile. Eppure tant'è: ci vuole ancora un bel po' di pratica prima di diventare indipendente, ma con un po' di tempo e di pazienza penso di poterci tranquillamente riuscire.

Dalla prossima settimana, grazie al professore con cui sto frequentando adesso e che è una sorta di santo/eroe/divinità della medicina d'urgenza, potrò partecipare a delle lezioni sugli accessi venosi ecoguidati. L'idea è che - col tempo - potrei o meglio dovrei o meglio si spera che riuscirei a imparare a mettere CVC, PICC e simili.

A dirla tutta non sono proprio al 100% convinto che poi imparerò davvero (mi domando principalmente se avrò possibilità di fare realmente tutta la pratica necessaria), ma è una grande occasione e potrei anche finire con l'imparare qualcosa che per tanti versi è trasversale al lavoro del medico ospedaliero, e non solo parte della medicina di pronto soccorso. 

Ancora, ho partecipato a una selezione sul sito della COSMEU, il coordinamento degli specializzandi in medicina d'urgenza, e c'è la forte possibilità di passare un mese come osservatore in un pronto soccorso di Chicago.

A parte che già un mese in America è una notizia fichissima, poter vedere come funziona la medicina d'urgenza in un posto dove la medicina d'urgenza funziona come dovrebbe funzionare è un'altra grande occasione: magari finirà che non imparerò nulla. Magari invece "scoprirò" qualcosa di nuovo, un approccio diverso, un'idea differente da riportare in Italia, e il mio modo di lavorare migliorerà ancora.

E poi infine dopo la seconda metà dell'anno pare che mi manderanno anche a fare un periodo di qualche mese in un ospedale del nord Italia. Anche qui... magari non è proprio fichissimo come andare a Chicago, però vedendo il bicchiere mezzo pieno sarà l'occasione per conoscere altri modi di lavorare e per imparare altro.

Uff! È vero che non aggiorno mai... ma quando lo faccio ne ho di cose da dire, visto?

Rimaniamo d'accordo che di sicuro se vado in America vi beccherete il mega reportage, tipo quello che ho fatto ad Atene. Ma speriamo di risentirci anche prima per qualche altra novità.

Simone



Commenti

  1. Quante carne al fuoco, in bocca al lupo! Daniela

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  2. Ciao! Vieni a Padova, noi specializzandi mettiamo abitualmente i CVC in PS quando necessario. Facciamo dei periodi in rianimazione per imparare meglio gli accessi venosi e le vie aeree.

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    1. Noi possiamo andare in sala operatoria, e qualcosa si fa anche in sala 1. Però appunto per i CVC è complicato... facciamo che tra qualche giorno mi presento da voi allora, ok? :)

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  3. Altro che lezioncine...ci vuole ben altro per ventilare un paziente!!
    Ho letto alcuni tuoi posts...sei molto polemico e ancor piu chiacchierone....

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  4. Ciao, Simone. Ti ammiro molto. Come ritardataria cronica, trovo la tua esperienza rassicurante. Credo che il pronto soccorso sia più affine a me, nel senso che mi piace avere una visione olistica e varia della medicina. Il problema è: col tempo si cambia, diminuiscono le energie, le notte e i festivi pesano di più. Considerato soprattutto lo stress del lavoro, non c'è il rischio di non avere più la forza di continuare dopo i 50 anni? Conosci medici di pronto soccorso di una certa età, che sono soddisfatti della propria situazione? C'è la possibilità di essere trasferiti in medicina interna? Soprattutto, come sono gli orari? Si può avere una vita privata, essere presente in famiglia, andare in palestra, fare weekends fuori (cose normali)? Sono affascinata dal pronto soccorso, ma la paura di rovinarmi la vita privata e la salute, è tanta.

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    1. Guarda, ogni settore della medicina prende molto tempo, e la vita privata ne risente comunque. In pronto soccorso fai turni molto pesanti, ma d'altro canto fare il turnista ti consente di avere spesso mattine, pomeriggi o intere giornate libere... a spese magari di fare turni notturni dai quali uscirai devastata :)
      Io non amo fare il "giornaliero" e stare sempre in ospedale dal lunedì al venerdì, mentre le notti mi pesano molto ma alla fine apprezzo anche la libertà che ne deriva. Per cui insomma non c'è una cosa "migliore" ma dipende anche da te.

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    2. Grazie, Simone. Diciamo che sei stato fortunato ad entrare ora, con la regola delle 11 ore di pausa. Prima, potevi fare sia mattino che notte, nello stesso giorno. Lì sì che il rischio di esaurirsi era alto. Quante notti a settimana?

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